Quesito 24

 

Ho vissuto la stessa esperienza del lettore che ed ho approfondito l'argomento:  ecco cosa ho trovato. 

Leggendo il testo delle normative europee, che stabiliscono in che modo deve essere calcolato il consumo di carburante di una autovettura, ho avuto  molte sorprese. 

Innanzitutto la vettura viene provata su rulli, e quindi non vi è l'aggravio di consumo legato alla resistenza aerodinamica. Inoltre nella autovettura i pesi vengono tenuti al minimo e l'impianto di condizionamento è disattivato, per ridurre al minimo l'assorbimento energetico.

Il ciclo urbano ed extraurbano sono dei cicli che, a dir poco, sono ridicoli. Ad esempio, nel ciclo extraurbano non è prevista che l'autovettura vada in autostrada, perché la velocità massima consentita è decisamente modesta.

Quando ho chiesto informazioni sul perché di queste normative, che apparentemente sembrano ingannevoli, mi è stato risposto che l'obbiettivo non era tanto quello di dare indicazioni sul consumo in assoluto dell'autovettura, quanto di mettere tutte le autovetture, presenti sul mercato europeo, in una condizione di parità.

Pertanto, quando si esamini il consumo di carburante di una autovettura, urbano ed extraurbano, non bisogna tener conto del valore indicato in km per litro o litri per 100 chilometri, ma occorre fare un confronto fra questo numero, qualunque esso sia, ed il numero offerto da una autovettura concorrente. Dal confronto di questi due numeri si potrà giudicare se una autovettura consuma di più o di meno della concorrente.

Si tratta quindi di un valore da interpretare in senso relativo e mai in valore assoluto, proprio perché le condizioni di prova non sono realistiche, ma sono state definiti in modo da consentire un confronto tra il comportamento di due diverse autovetture, indipendentemente da ciò che davvero avviene sulla strada. 

È un vero peccato che su questo argomento tutti i fabbricanti mantengano un accuratissimo silenzio!

 

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